ITALIA: DECLINO INEVITABILE

Italia: declino inevitabile

Nel progettare razionalmente il domani di se stessi, dei propri figli e della propria azienda, è necessario considerare che futuro può oggettivamente avere l’Italia.
I dati ufficiali degli ultimi giorni confermano che l’Italia, in fatto di crescita e produttività (competitività) resta l’ultimo o penultimo dei paesi dell’Unione Europea. L’Unione Europea, e ancor più l’Eurozona a guida tedesca, sono a loro volta in coda per crescita tra i paesi dell’OCSE. L’UE, l’euro e le regole europee hanno avuto effetti tangibili, opposti alle promesse di chi li ha imposti.


Il declino dell’Italia continua incessante dal 1992 se non da prima, ossia da almeno 25 anni. In realtà il deterioramento sistemico profondo iniziò nei primi anni ’80. Niente è valso ad arrestarlo, nonostante le diverse cure applicate da allora ad oggi dai diversi governi alternatisi. L’Italia ha dimostrato di non saper minimamente reagire.
E non poteva essere diversamente, perché le cause di questo declino sono nella stessa composizione dell’Italia.

L’Italia è tenuta insieme dal fatto che lo Stato centrale preleva annualmente circa 100 miliardi dalla Lombardia, dal Veneto, dall’Emilia-Romagna per sostenere il Sud arretrato e le spese di Roma (mafia capitale).

Questo costante prelevamento da un lato non ha ridotto, anzi ha visto aumentare, da oltre un secolo e mezzo, l’arretratezza e la dipendenza del Sud; dall’altro lato, sta fiscalmente soffocando l’economia delle regioni produttive settentrionali. Ciò avviene in combinazione con l’effetto dell’euro, che, al Nord come al Sud, danneggia le esportazioni impedendo l’aggiustamento dei cambi, e con l’effetto dei vincoli interni di bilancio, determinando la chiusura e la fuga all’estero di aziende capitali, con conseguente moria dei posti di lavoro e necessità di svalutare i salari dei posti che rimangono, il che a sua volta deprime la domanda interna. 

Tra questi due lati c’è il terzo fatto strutturale distruttivo, ossia che la classe politico-burocratica si è specializzata e dedicata principalmente a intercettare quel flusso di 100 miliardi l’anno e la spesa pubblica in generale, mangiandoci sopra, e non sa fare altro.

Per tutto ciò, come spiegavo nel 2008 con il mio saggio Basta Italia (Arianna Editrice), e ancor prima col saggio Le chiavi del potere (Koiné 2003), che l’Italia arresti e inverta il proprio declino è oggettivamente impossibile, qualunque partito vada al governo. Solamente un rivolgimento di fondo, su scala internazionale, del sistema monetario e della contabilità bancaria, come ho altrove descritto, potrebbe cambiare il quadro generale e il destino dell’Italia – ma sarebbe appunto un cambiamento realizzabile solo su scala internazionale.

In Italia è ancora consistente la ricchezza da consumare, sia internamente che cedendola alla Germania quale paese dominante dell’Unione Europea; perciò ci vorranno anni prima del crollo vero e proprio; ma il crollo a livelli africani è inevitabile, stanti i due fattori suddetti, cioè il mantenimento dello Stato unitario e la permanenza nell’euro e sotto l’egemonia tedesca.
Vi sono ulteriori fattori di declino, quali la perdita della capacità formativa della scuola e il degrado del tessuto sociale dovuto soprattutto all’impoverimento generale, alla massiccia invasione di pessima qualità, all’invecchiamento della popolazione.  Ma questi fattori discendono fondamentalmente dalla causa primaria, ossia dalla composizione troppo eterogenea dello Stato unitario, a sua volta dovuta a cause storiche molto risalenti. 

A che dicesse che il Nord Italia o il Nord-est sarebbe troppo piccolo per avere successo, basterebbe ricordare il successo di stati ancora più piccoli, come la Svizzera, l’Austria, l’Olanda, la Danimarca, la Svezia, la Norvegia, la Finlandia, l’Irlanda, l’Islanda, la Nuova Zelanda, Israele, Singapore. È vero che l’unione fa la forza, ma la fa se funziona. Sarebbe bello se l’Italia unita e l’Europa unita funzionassero, ma appunto non funzionano. Anzi, funzionano sempre peggio, ossia degenerano, e degenerano tanto più, quanto più ci si accanisce a mantenerle in vita, arricchendo solo alcuni a spese di tutti gli altri.

E questi alcuni, con i soldi di tale arricchimento, controllano l’informazione popolare fino a far apparire non solo erroneo, ma anche immorale e persino giuridicamente illecito porre in questione i loro principi: “ci vogliono più Europa, più euro, più globalizzazione, più liberalizzazione, più immigrazione”. Certo che è immorale: minaccia i loro privilegi e i loro progetti. Ma i dati oggettivi sono disponibili per chi sa controllare.

19.04.17 Marco Della Luna

Informazioni su admin

Avvocato, autore, scrittore
Questa voce è stata pubblicata in GENERALI. Contrassegna il permalink.

5 risposte a ITALIA: DECLINO INEVITABILE

  1. Sibilla Tiburtina scrive:

    Gentile Avvocato ed eterei (e un po’ depressi) lettori
    E’ ormai chiaro a tutti che l’Unione europea è una riedizione dell’Unione Sovietica, da cui non si poteva uscire se non da morti. Però nel 1989 è bastato che uno degli ‘stati membri’ allentasse le redini perché tutto crollasse: ci sono voluti settant’anni, ma è successo.
    L’Unione Europea ne ha compiuti sessanta, e mostra tutte le sue rughe: forse ci siamo. Gli Inglesi se ne sono liberati; noi, i “Piigs”, stiamo lì a vedere, e l’unica nostra speranza è che se ne liberi anche la Francia, dando il via ad un’analoga reazione a catena.

    Completiamo il quadro descritto così bene dal signor Ahfesa: a Bruxelles non dormono la notte perché se la Francia se ne va sanno che è finita.
    Nella loro propaganda – complici i media del ‘pensiero unico’ – gli euro-bonzi alternano il bastone e la carota. Sanno che la resa dei conti è vicina, ma sperano ancora di poter far finta di nulla, di farla franca, nonostante le enormi balle sulla ‘crescita’ e le ‘riforme strutturali’ e la ‘riduzione del debito’ siano visibili anche ai ciechi.
    Fanno finta di non capire che il popolo bue (quando ha potuto esprimersi) ha votato contro la globalizzazione; hanno sminuito il successo di Wilders e ora quello della Le Pen. Sono come quelli che negano la matrice islamica degli attentati terroristici. Ma la verità non si può occultare più di tanto.

    Il bastone l’abbiamo già visto: oltre a postulare l’euro ‘irreversibile’, sostengono che se crollasse l’euro sarebbe una rovina, mentre è vero esattamente il contrario. L’Inghilterra se la passa benone; i paesi UE senza euro pure.
    Gli euro-burocrati fanno la faccia feroce, dicendo che se la Germania decidesse di uscire dall’euro i Piigs dovrebbero pagare ai tedeschi altre centinaia di miliardi, oltre a quelli che gli sono stati estorti e rapinati in tutti questi anni. E se osano obiettare, per riportarli all’ordine ci sono sempre le ‘procedure di infrazione’, con relative multe miliardarie, così imparano.
    Per gli euro-burocrati i Piigs non sono ‘popolo bue’ ma proprio ‘popolo maiale’ (Pigs) e del maiale – appunto – non si butta via niente, dopo averlo sgozzato.

    Ma veniamo alla carota: l’ultima versione si chiama Macron. E’ un’operazione di marketing politico del tutto analoga a quella fatta con Renzi. Ecco che dal solito cilindro spunta in ‘nuovo enfant prodige’, giovane, ricco e bello, che naturalmente tutti danno per inevitabile vincitore del ballottaggio presidenziale francese.

    Ma davvero Macron è così nuovo e puro? Basta leggere il Corriere della Sera del 24 aprile 2017 per capire che sarà fonte di ogni bene, per la Francia e per l’Europa:
    «Il curriculum è breve, ma Macron ha una rete di relazioni ramificata… una selezione di collaboratori scelti strettamente per le loro capacità…
    Jean Pisani-Ferry, consigliere economico: a Bruxelles ha fondato il centro studi Brueghel assieme a Mario Monti… e da decenni si dedica a rafforzare l’architettura dell’Euro.
    Sylvie Goulard, incaricata degli affari europei: autrice di un libro sull’Europa insieme a Mario Monti.
    In precedenza Macron aveva scelto anche Shahin Vallée, consigliere economico di Van Rompuy.»
    Davanti a un pedigree di questa portata, il Corriere sentenzia: «Di certo tutti in Europa si sentono sollevati, per ora… e probabilmente lo saranno anche i mercati azionari, dei titoli di Stato e il tasso di cambio dell’euro».

    Ecco, Macron viene spacciato come l’innovatore-rottamatore, l’uomo della provvidenza che sconfiggerà i ‘populisti’ ignoranti e ottusi, colui che rilancerà l’Unione europea con le sue magnifiche sorti. Beninteso di conserva con Martin Schultz che dovrebbe vincere le elezioni in Germania; e con la benedizione di Mario Monti, che così bene ha operato in favore di tutti i Piigs.

    Nessuno si chiede chi abbia finanziato l’irresistibile ascesa di questo nuovo ed immacolato eroe; chi l’ha fatto è sicuramente privo di secondi fini ed è ispirato dalle più nobili visioni europeiste.
    Alla Le Pen, invece, fanno le pulci per finanziamenti di banche russe; e poi naturalmente ci sono gli hacker russi che tramano in suo favore. Copione già visto con Trump: i finanziamenti dell’Arabia Saudita alla Clinton erano spesi a fin di bene, per sconfiggere il mostro col ciuffo, il palazzinaro buzzurro e misogino.

    Quindi tutti – ovviamente – stanno dalla parte di Macron, visto che Marine Le Pen è soltanto l’impresentabile erede della destra-fascista-razzista-xenofoba ecc. ecc.
    L’establishment e i media diffondono il pensiero unico della propaganda contro di lei, proprio come hanno fatto con Trump. Persino Marina Berlusconi ha detto che una vittoria della Le Pen sarebbe un disastro per l’Europa, il che fa capire quanto Berlusconi sia affidabile per liberarsi dal giogo europeo.

    Bene, nel giro di due settimane sapremo com’è andata a finire; teniamo le dita incrociate, questa è probabilmente l’ultima chance per il popolo bue di dare una spallata alla dittatura europea. Il che ovviamente non significa che i problemi dell’Italia verrebbero risolti d’incanto, tutt’altro; ma forse ci farebbe sentire un po’ meno depressi e sconsolati.

    (E per il momento sorvoliamo sugli affari dell’immigrazione, accoglienza & Ong che lavorano alacremente alla sostituzione dell’etnia italiana).

  2. ahfesa scrive:

    (leggere p.f. prima i precedenti)

    caro avvocato e stimati virtuali lettori,

    mi scuso se il mio dire venturo sarà un tantino sboccato, ma dato che siamo in periodo di “manovrina” devo avvalermi dell`algebra coprica.

    per chi non lo sapesse questo é il ramo della matematica che studia le possibili operazioni computabili aggregando merda e cioccolato. L`aspetto fondamentale é intutitivo, difatti presa una quantità di merda e di cioccolato definita come unità di misura a piacere, ne deriva che la somma tra una merda ed un`altra merda dà due merde, ed idem con i cioccolati. Ma se io sommo dieci cioccolati ed una merda, ahimé ottengo undici merde, e non altrettanti cioccolati diversamente gustosi come qualcuno a Roma/Bruxelles/Berlino vorrebbe gabellarci. E via di seguito.

    Quindi se io applico questi principi alla manovrina scopro che il Conte Gentiloni sta facendo carte false per preparare la maxi stangata sull`IVA. Cosa curiosa questo cronico bisogno di far cassa, dato che tutto va bene, c`è la ripresa e tutti sono ricchi.

    Ma dato che il popolo bue é contento, bisogna farsene una ragione.
    Quindi posso interpretare copricamente:

    Qualunque contribuente che abbia un introito legale é sottoposto ad una tassazione (diretta, indiretta, contributiva) pari a circa il 65% (NON del profitto, MA del semplice incassato). Dunque gliene restano 35 con cui deve pagare i fornitori, campare e magari anche guadagnare. Se per felice evento non avesse costi e potesse spendere per sé tutti i 35 in beni di consumo dovrebbe accollarsi il 25% di IVA ovvero un quarto. Per cui per sé può comprare beni da nominali 26,5 dovendo pagare un ulteriore 8,5 di IVA. E questo notate é eguale per tutti, ovvero per l`anziano pensionato con 400 euro mensili a Milano ed il Don Rodrigo a 4 vitalizi. Cioè su 100 in beni gli resta un valore di 26,5.

    Capite adesso perchè io mi ostino a far differenza tra merda e cioccolato anche a costo di passare per persona volgare.

    PS A riprova dei successi dei nostri capi vi é la cronica resurrezione del buco nero Alitalia, che pareva lo si fosse sbolognato a beduini ingoranti ed invece é tornato sulle spalle del solito italico contribuente senza potere con ancora più miliardi di passivo. E naturalmente chi ha avuto ha avuto, ricco impunito ed in paradiso fiscale (Emirati) ed i soliti devono ancora dare. Altra merda che ci fanno passare per cioccolato.

  3. ahfesa scrive:

    Caro avvocato ed oppressi virtuali lettori,

    Amo i discorsi da bar e quindi non posso esimermi da un commento sull`esito del 1° turno elettorale in Francia.

    Dico subito che la vittoria di M. Macron non mi stupisce affatto, come credo che i giochi siano già fatti per il ballottaggio. Difatti i mercati e la finanza internazionale festeggiano, e pure il popolo bue, anche se avrà amaramente a soffrire per un nuovo passo verso la resurrezione dell`unione sovietica in salsa germanica.

    Il successo di M. Macron non é fatto estemporaneo dovuto a mutate scelte degli elettori, ma il logico sviluppo di un programma coordinato a livello internazionale, progettato ed attuato da professionisti, da molto tempo.

    Difatti il predecessore dell`homus novus, M.Hollande era un ometto di buona volontà e sicura obbedienza, tanto che il giorno stesso dell`investitura – ancor zuppo della pioggia presa sugli Champs Èlisées – si recò a rendere feudale omaggio a Frau Merkel alla Cancelleria. Ma ahimé spremere il proprio paese a vantaggio dei tedeschi senza impoverirlo e suscitare le ire dei galli autoctoni (meno buoi che noialtri) é cosa molto difficile. Quindi – nonostante si sia circondato di attraenti ministre in minigonna (che i maligni parigini chiamavano Hollandettes) – ha dovuto dichiarare fallimento. Né ha giovato alla sua reputazione l`essersi fatto beccare in scooter mentre cercava di fregare la prima amante con la seconda, dopo aver parimenti trombato la compagna leggittima, compagna di partito (e madre dei suoi tre figli) sia coniugalmente che politicamente.

    Quindi i musi pesanti di Berlino hanno deciso che non era cosa e bisognava cambiare. Ma gli esponenti della controparte tradizionale avevano poco da dire, essendo già ampiamente sbugiardati ed onusti di furbate e malversazioni talmente palesi da scontentare persino gli elettori più creduli e ben disposti.
    Ma il « nuovo ordine » ha maturato un vantaggio politico formidabile per i suoi sostenitori. Difatti l`accorta propaganda e le « riforme » globaliste hanno fatto scomparire le ideologie tradizionali e quindi hanno spiazzato politicamente i partiti storici portatori delle stesse. Così – almeno nella « nuova Europa » – non ha più senso parlare di « conservatori » « socialisti » « democristiani » « moderati » salvo naturalmente nel caso di dover coniare delle etichette per minchionare gli elettori. L`unica divisione che ha senso é quella tra europeisti (ovvero sostenitori dell`attuale regime e « populisti » (ovvero quelli che credono ancora nei valori tradizionale, nella democrazia reale e nella sovranità nazionale). Il resto appunto é aria fritta. E naturalmente nel nuovo ordine i populisti (evasori, ignoranti, pedofili) devono esistere come illusoria valvola di sfogo e cattivo esempio per gli inevitabili scontenti, ma ovviamente non entreranno mai nella stanza dei bottoni.
    Dunque non sorprende che oramai dovunque in Europa si formino ordinariamente governi di coalizione tra partiti con programmi nominali e portatori di ideologie opposte ed incompatibili. Vedasi socialisti e popolari in Spagna e la « grossekoalition » che regna in Germanaina da quasi due decenni. Ma poco importe e questi governi funzionano perchè in Germania sono uniti nell`instaurazione del IV reich, mentre altrove non sono che degli esecutori di programmi e decisoni maturate a Bruxelles e prima a Berlino.
    Un pochino di paura i musi pesanti l`hanno avuta quando a sorpresa é arrivato Mr Trump. Ma pare che tutto si sia ben risolto – avendo M. Obama & Sodali, forti e ben farciti in un oceano pieno di miliardi e dell asservimento totale dei media e maggioritario dei giudici di elevata istanza, – scassato il nuovo governo sotterrandolo sotto una montagna di battute d`arresto, ordini cassati, personale forzosamente dimissionato, leggi bocciate dalla stessa maggioranza, e molte altre stangate magari ignote al grande pubblico. Quindi, vorrei sbagliarmi, ma anche Mr. Trump é ben ingabbiato e naturamente condannato a scomparire in un mare di pernacchie. E probabilmente tra quattro anni (ma forse anche prima) ci ritroverenemo Mr Obama o una sua creatura. Ed allora sarà davvero la fine.

    Ma senza lasciarsi abbattere dal triste futuro torniamo al nostro personaggio. Dunque in Francia necessita un « nuovo » che però sia la continuazione possibilmente più dura del vecchio. La scelta di Berlino, non certo dei galli, é caduta su M. Macron. Il soggetto é ideale : prima tassatore, poi banchiere, quindi alto burocrate ed infine ministro. Carriera ideale, di stretta osservanza e tra decorazioni ed emolumenti di 1° classe. E quindi niente di sorprendente se il personaggio, tutto da solo ( !) fonda un nuovo partito (ovviamente « liquido » di tutti e nessun colore), trova i miliardi necessari per metter in piedi il meccanismo ed ovviamente vince.
    Non solo, gli avversari tradizionali immediatamente si dichiarano per lui. Povera Marine, sembra la Folgore ad El Alamein dove si fermavano carri da 40 t. a mani nude ed a bottiglie di benzina. E pure peggio perchè i folgorini almeno hanno avuto un bel mausoleo, invece i merdosi populisti del FM temo saranno sotterrati da montagne di cacca mediatica e magari avranno anche qualche bel processo per paghette e scandali vari.

    E M. Macron sapendo di aver tutte le briscole in mano, neppure si preoccupa più del secondo turno, ma guarda alle legislative, nelle quali ovviamente verranno reimbarcati con colori e stemmi differenti gli stessi personaggi che hanno scassato i francesi fino ad adesso. E quindi tutto sarà diverso, salvo le facce ed i provvedimenti reali, anche se camuffati sotto strani e complicati acronimi. E la poverà Marine stavolta sarà come gli italiani in Russia annientati non dal nemico ma dall`ambiente, condannata quindi a perire di inedia in forza del doppio turno con patto di desistenza tra i suoi avversari al ballottaggio.

    E le idee di M. Macron son molto decise. Difatti dovendo opprimere e spremere per conto dei tedeschi si pone sempre il problema di far cassa senza far ribellare i galli. Quindi la tradizionale politica del più tasse é difficile, salvo qualche occasionale stangata su accise e IVA su beni irrinunciabili. (appunto come da noi, ma il disegno é unico) Ma non basta ed allora la furbata é a parità di imposizione globale ridurre gradatamente i servizi, ma non formalmente, semplicemente privatizzandoli ovviamente a concessionari amici.
    I francesi un aperitivo l`hanno già avuto con la « legge Macron » che ha tagliato p.e. le ferrovie locali traferendo gli stessi servizi su autobus privati, ovviamente con tempi e prezzi molto aumentati. Ed i concessionari sono tutti di provata fede europea, e molti pure tedeschi.
    Quindi i galli pagando le stesse tasse (salvo IVA ed accise) si troveranno i servizi più cari, ma lo stato avrà miglior bilancio e gli amici saranno contentati con laute concessioni ovviamente in regime di monopolio di fatto.
    Ovviamente chi risulterà atterrato saranno la solita classe media ed i medio piccoli commerci privati. Perfattamente in sintonia con le idee di Berlino, ma realizzate senza la faccia feroce dei vari Monti & affini. E se i galli non volessero accettare i posti di lavoro a salario ridotto nelle nuove imprese « privatizzate » ecco pronti gli immigranti globali. Quadratura del cerchio. Ovviamente la politica di M. Macron vale solo per i francesi e per i paesi sudditi del Mediterraneo e non si applica all`herrenvolk né agli scandinavi/olandesi, dove per adesso gli eurocapi hanno bisogno della loro classe media.

    Sarebbe dsvvero tutto nero se non ci fossero due spiragli : primo con questo sistema di elezioni pilotate si priva della rappresentanza politica reale una fetta sempre più ampia di corpo elettorale e questo avrà in futuro conseguenze esplosive. Secondo la classe media é il motore di ogni progresso ed il contribuente basilare in ogni epoca ed in ogni sistema. Quindi un regime senza classe media fatto solo da ricchissimi con tutti i poteri e poverissimi tenuti nella precaria indigenza non riesce a durare. Quindi speriamo che la natura faccia il suo corso, anche se lo stesso non sarà né breve né indolore.

  4. ws scrive:

    Sono anni che questa realtà è evidente a chi la vuol vedere. Direi che l’ anno tragico quando il processo è diventato “strutturale” sia il 1992, quando davanti ai primi sintomi di cedimento economico del sistema clientelare italiano l’ intera classe dirigente italiana ( politica ed economica) preferì la grande illusione dell’ Euro alle riforme inevitabili, di fatto vendendo il paese al capitalismo finanziario estero in cambio di altro personale saccheggio.
    E purtroppo il loro conto ha funzionato per ben 25 anni e solo adesso con il progressivo impoverimento del paese nasceranno i primi scontri tra saccheggiatori “nazionali” ed “esteri” e il ” belin” sancirà la fine del bengodi dei primi.

  5. ahfesa scrive:

    Caro avvocato e stimati lettori,

    Premetto che mi sono astenuto nel thread precedente non essendo giurista e contentandomi in materia di quanto già esposto altrove.

    Sfortunatamente ho ben poco da esporre anche sul tema presente poichè ho idee quasi analoghe a quelle dell`avvocato che ho già qui ampiamente dibattuto in passato.

    Posso solo aggiugere che il “pensiero unico” non populista dall`arrogante e dal ridondante sta scadendo nel tragicomico.
    Ovvero non bastando più imbottire la testaccia del popolo bue di frasi fatte e discorsi campati per aria e puntualmente contraddetti alla minima verifica pratica, adesso senza volerlo si arriva all`autosmentita involontaria e quindi ancor più comica.

    Alcuni piccoli esempi. I soliti inglesi. La sig.ra May chiama l`ox people al voto. Ora I media “non populisti” si dividono tra gli iettatori rosicanti ed I duri speranzosi. Ovvero quelli che avvertono che la pseudo dama di ferro potrebbe fare la fine del predecessore Cameron. Quello che non contento delle “favolose concessioni” dei simpatici Schultz e Junker (il rieletto Tusk ride ed approva sempre come suo ben pagato dovere) ha voluto far votare l`ox people predetto e si é trovato fregato dai villici ignoranti perdendo prestigio e cadrega. Gli altri invece assicurano che I britannici hanno capito male e che quindi ribalteranno il risultato (magari con qualche aiutino) facendo rientrare all`ovile le pecorelle smarrite. Ed appunto di pecorelle trattandosi seguirà adeguata tosatura a germanico ristoro.
    Ora la cosa é tragicomica, perchè il buon senso dice che chi governa in democrazia (sia pure imperfetta) deve assecondare per quanto possible la volontà degli elettori e quindi indire elezioni non é un trucco o una furbizia più o meno indovinata, ma un sacrosanto dovere quando sembra che gli eletti non seguano appunto la volontà degli elettori. Esattamente come succede da noi e per questo si ride per non piangere.

    Altro piccolo esempio é che ci sono I patrioti di serie A, di serie B e quelli neopromossi. Patrioti di serie A sono gli svizzerotti (evasori, ladri, mafiosi) che pentitesi delle loro passate azioni sono disposti a scassare il loro plurisecolare paese pur di entrare in Europa e farsi poi mungere e contare zero come noialtri.
    Patrioti di serie B promossi in serie A sono gli scozzesi. Difatti quando nel 2014 votarono senza successo per la loro indipendenza, I separatisti erano visti come dei pericolosi populisti, giustamente sconfitti dal popolo stavolta non bue perchè aveva capito giusto. Ma adesso dopo solo 3 anni ecco che gli stessi “pericolosi” sono stati sdoganati e promossi nella massima serie degli oppressi poichè chiedono la stessa cosa (la loro indipendenza) ma restando legati all`eurocarrozzone, magari barattando pure la loro sterlina (che puzza di british) con il sano eurello portatore di cuccagna.
    Invece restano in serie B I puzzolenti catalani perchè vogliono anche loro l`indipendenza in quanto stufi di pagar tasse da soli per tutta la Spagna. E per questi son tempi tristissimi. Difatti a parte la torchiatura della loro Hacienda (fisco), il muso duro e la faccia feroce di Berlino & Sodali, anche I loro impiegati di Madrid minacciano galere e destituzioni, nonstante le plebiscitarie votazioni al contrario. Comico non é vero?

    Ulteriore ilarità ispirano I commenti sempre più ripetitivi, martellanti, stucchevoli su euro e Brexit. A parte I proclami di “irreversibilità” ed “eternità” di euro e trattati si é passati alla compassione accorata per I recedenti effettivi e aspiranti. Ovvero si paventano spaventosi disastri incombenti, con rischi apocalittici per ogni categoria sociale. Anche questa é una cosa curiosissima.
    Difatti se io faccio parte di un esclusivissimo club, il Bilderberg p.e. la cui appartenenza é invidiata per ogni dove, dovrebbero verificarsi almeno due situazioni. Primo, l`iscriversi a quel sodalizio dovrebbe essere cosa difficilissima, costosissima e soggetta a dura selezione. Secondo se qualcuno ciononostante se ne volesse andare, nessuno all`interno solleverebbe la minima obbiezione ed anzi accelererebbe al massimo l`uscita, essendovi poi miriadi pronte a contendersi a coltello l`ambito posto resosi vacante. Ma con Bruxelles capita esattamente il contrario. Difatti entrare nell`UE é cosa facilissima, vedi Croazia e prossimi albanesi e kossovari, (non si sono presi I turchi solo perchè quelli pur essendo sudditi di decaduto impero mica volevano farsi spennare e quindi hanno magiato la foglia e sono loro a mungerci restando fuori), mentre andarse é cosa spaventosamente complicata e costosa. Anzi pure ostacolata con le più strane manovre.
    Ed anche qui ci sarebbe da ridere se non assomigliasse molto alla compianta unione sovietica dove ciascuno poteva liberamente andarsene, ma poi al confine trovava I fili al 15 mila e le mine e se ci provavano in troppi arrivavano I carri armati. Adesso arrivano la BCE, gli affamatori ed I tassatori. E la sig.ra Lagarde naturalmente. Quella che pur essendo stata trovata in giudizio rea di corruzione ministeriale e fiscale pe centinaia di milioni “non é punibile” Appunto la legge é eguale per tutti come ai tempi del Cremlino.

    Ma che volete queste cose mica le so solo io ma tutti voi. E se nessuno reclama e tutti si appecoronano, anzi più legnate prendono più sono contenti, purtroppo il nostro destino é segnato.

Lascia un commento