IL SOGNO NAZISTA ERA SOLO RINVIATO

IL SOGNO NAZISTA ERA SOLO RINVIATO

Con la disfatta del Terzo Reich nella Seconda G.M., il sogno nazista (ossia assumere il dominio non solo economico, giuridico e culturale sull’uomo, ma anche quello sulle sue funzioni biologiche e sulla sua stessa vita, un potere come quello del giardiniere sulle piante del giardino) non fu cancellato, fu solo rinviato. Rinviato, perché a quel tempo mancavano le condizioni pratiche per realizzarlo: mancavano la globalizzazione, lo svuotamento della coscienza di classe, la sostituzione degli stati nazionali come decisori politici con ‘i mercati’, la tracciabilità universale, la manipolabilità del genoma.

Hitler, probabilmente perché consapevole di una sua malattia congenita che non gli lasciava molto tempo per attuare quel sogno, tentò di realizzarlo prematuramente, lanciò la Germania in un’impresa temeraria. Ma le stesse forze liberal-capitaliste che lo avevano finanziato per la presa del potere, capivano che la sua iniziativa era inopportuna, e allora lo fermarono militarmente; poscia, nei decenni postbellici, hanno costruito le suddette necessarie pre-condizioni per realizzare il sogno nazista, lavorando soprattutto in campo economico, come spiega in profondità il mio saggio Euroschiavi. Ora invece i tempi sono maturi. Il signoraggio biologico nazista oggi si fa.

Abbiamo ultimamente assistito alla transizione da un’epoca storica di dominazione sociopolitica prevalentemente mediante strumenti economico-finanziari, appoggiati dai mass media, a un’epoca di dominazione attuata sempre più attraverso il controllo e la manipolazione elettromagnetica e bio-genetica della popolazione. Questa cruciale transizione è analizzata da Tecnoschiavi. La moneta, le banche, il signoraggio monetario, dopo aver eseguito la loro missione di consegnare il controllo delle politiche degli stati e dell’Unione Europea al capitale finanziario apolide e irresponsabile, passano oggi in secondo piano, pur restando importanti. Oggi è tempo di mettere le mani nella genetica, nel sistema immunitario delle masse. E’ tempo di risolvere il problema dell’inquinamento, della sovrappopolazione. E’ tempo di green transition. I poteri forti globalisti si prendono per legge, attraverso le istituzioni statali da essi controllate, la potestà di entrare nei corpi delle persone e di manipolarle biologicamente nascondendo che cosa iniettano e che affetti avrà su di esse. E’ il capovolgimento del principio liberale secondo cui i governati modificano il governo quando non gli va bene: ora sono i governanti ad adattare ai propri interessi le masse governate. Ecco una buona e sufficiente ragione per non lasciarsi iniettare alcun farmaco da un tale stato, ricordando che le istituzioni non sono lì per servire il popolo, ma per servirsi di esso.

Gli stati infatti non dipendono più dal consenso e dal benessere dei loro cittadini, bensì da quello delle società di rating. Non hanno più capacità politica perché dipendono rigidamente, per il loro funzionamento, cioè il finanziamento loro bilanci, dal gradimento della grande finanza e dal suo rating. Le grandi decisioni vengono prese in segreto, a porte chiuse, in isolamento tecnocratico (G5, G7, G8, G20, BCE, FED, etc.). Ingenua sarebbe una interpretazione di questa evoluzione, o una proposta di contrastarla, formulata in termini morali, di malvagità di una cricca dominante, perché la legge storica è molto semplice: le classi dominanti adoperano i mezzi di dominio che la tecnica rende via via disponibili: lance e frecce, polvere pirica, stampa, radio, televisione, informatica, ingegneria genetica, nanomacchine, etc.

Privati di spazio decisionale, ridotti a utili apportatori di consenso popolare disinformato, i politici professionisti sono sostanzialmente -lo vediamo bene in Italia con le invereconde ammucchiate a sostegno prima Monti e poi Draghi, con ciò che questi rappresentano- nient’altro che mercenari, che stanno con chi paga e mai gli possono andare contro.  Mercenari che non rappresentano coloro che li hanno votati, che anzi raccolgono i voti antisistema per poi portarli in dote al sistema in cambio di una poltrona di governo o di opposizione. Mercenari che proteggono lo story telling della plutocrazia e si muovono entro la banda di oscillazione ideologica da questa predeterminata e autorizzata, che non consente di dire cose come quelle che state leggendo qui. Idem vale per i giornalisti e gli accademici, con poche eccezioni: tutti coristi del padrone pagante, che vuole il pensiero unico e la delegittimazione della critica, del dubbio anche solo socratico. Vuole e coltiva il conformismo del pensiero, della comunicazione, del comportamento, delle reazioni emotive, delle paure. Il tutto sotto l’efficace camuffamento dell’ umanitarismo, della tutela della salute e delle libertà.

Nessuna capacità di resistenza o reazione organizzate dal basso, grazie allo svuotamento etico e politico delle menti, indotto da decenni di consumismo ed edonismo e relativismo morale. E grazie ancor più alla globalizzazione, finanziarizzazione e automazione dell’economia e della società, che hanno resi superflui i popoli: come spiegavo undici anni orsono in Oligarchia per popoli superflui, le masse (di lavoratori, di coloni, di soldati, persino di consumatori) non servono più al sistema di potere odierno, mentre serve liberare la terra dalla sovrappopolazione inquinante e insostenibile, dagli useless eaters – come li chiama Jaques Attali. O i troppi vecchi che minacciano la vita dei giovani, come amabilmente ci faceva presente Christine Lagarde, poi prescelta a degna presidente della BCE. Cosa che, scrivevo in quel libro, si farà anche con false pandemie decretate dall’OMS per imporre, anche con misure di discriminazione amministrativa, vaccinazioni di massa con sostanze tossiche e sterilizzanti.

Per arrivare a tanto, però, lo snodo indispensabile è stato l’uso della menzogna economico-monetaria e l’occultamento del signoraggio monetario mediante sistematici falsi contabili, finalizzati a produrre consenso popolare a strategie politiche che lucidamente preparavano la distruzione dei popoli, come Euroschiavi ha messo in luce, sin dalla sua prima edizione, segnalando al contempo i punti deboli della tecnocrazia finanziaria, le sue lacune da cui traspare una ragionevole speranza che crolli prima di far crollare la civiltà.

10.09.21 Marco Della Luna

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Avvocato, autore, scrittore
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